Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
la vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
move la greggia oltre pel campo, e vede
greggi, fontane ed erbe;
poi stanco si riposa in su la sera:
altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
al pastor la sua vita,
la vostra vita a voi? dimmi: ove tende
questo vagar mio breve,
il tuo corso immortale?
(…)
Giacomo Leopardi
La luna, tra strati di gesso e grumi di colore, è apparsa improvvisa in un solstizio d’estate a tradire la mia ostinata rinuncia a ignorare (nei miei quadri) paesaggi o cose o volti.
Pendeva sul crinale e poi sul lago e su quella passerella arancione, enorme e pallida.
Così, è rimasta intrappolata tra le dita e gli occhi e riemerge ogni tanto ad occupare le mie tele, ospite non invitata, a rimettere in forse ogni rinuncia al figurativo.
Ciro Indellicati
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